Ma che spettacolo (il valore dell'”infatti”)

Il titolo si riferisce a due eventi (grazie Max):

  • il primo e` lo scemo che a Bologna, una volta divelto un pezzo di staccionata, l’ha utilizzato per spaccare 14 parabrezza (senza peraltro essere ubriaco o in grado di motivare in qualsivoglia maniera il suo gesto). Scemo infatti significa anche “non pieno“, “non completo“.
  • il secondo e` la pubblicazione dekl’articolo de “il Resto del Carino” che ne parla:

    É finito così in manette, con l’accusa di danneggiamento aggravato, un cittadino del Bangladesh di 29 anni e con il permesso di soggiorno scaduto.
    Il giovane é stato, infatti, arrestato dalla Polizia ieri sera intorno alle 21.55.

Dall’ultima frase deduco che ad un’ora imprecisata prima delle 21:55 i permessi di soggiorno scadano.
L’altra interpretazione, cioe` che l’uomo sia stato arrestato poiche` il suo permesso di soggiorno era scaduto, temo faccia ridere quanto la prima.

I commenti ironici che trattino della distanza tra “il Resto del Carlino” ed un valido quotidiano di informazione con bravi e forbiti giornalisti non valgono.

Mercoledi` prossimo (10 ottobre), Kyudo

L’arciere cessa di essere cosciente di se stesso come colui che deve colpire il bersaglio che gli si oppone.
Questo stato di incoscienza si realizza solamente quando egli, completamente vuoto e libero da se stesso, diventa uno con il perfezionamento delle proprie capacita` tecniche, per quanto in questo gesto ci sia qualcosa di ordine superiore — che non puo` essere raggiunto con un semplice approfondimento dell’arte…
[2]

Il prossimo mercoledi` alle 21.30
io saro` alla
serata di presentazione dei corsi di Kyudo
presso la
scuola elementare “Bacone”
in via Matteucci 3 a Milano
.


(in veste di spettatore, che sia chiaro!).
Per approfondimenti, rimando al sito del Kouzen Kyudo Club

  • [1] Stavo per intitolare il post “Lo Zen e l’arte del tiro con l’arco“, ma non volevo falsare i risultati dei motori di ricerca. :)
    Si tratta di un libro (molto bello, secondo me) di Eugen Herrigel (1884-1955), il quale ha potuto studiare kyudo in Giappone – dove si trovava ad insegnare filosofia. Il libro ha poi ispirato il ben piu` citato (e noioso, a mio parere) “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” di Pirsig (1974) e molti altri.
  • [2] la traduzione e` mia, dalla pagina di Wikipedia dove viene riportato questo brano.

2 Agosto, un pensiero

Ricordo che ero a casa della nonna paterna quella mattina, come spesso nei periodi estivi.
Una casa di sei piani, che si affaccia su Piazza dei Martiri.
Era una bella giornata di sole, era fresco ed io giocavo in terrazza con la nonna e sua sorella, che abitava con lei.
Avevo solo sei anni, e ricordo ancora oggi il boato.
Tremarono i vetri e il pavimento, una tazzina di caffe` cadde a terra e si ruppe.
Dopo forse una decina di minuti, la telefonata di mio padre e di mia madre, per sapere se stavamo bene.
Quasi non la sentimmo, il telefono era coperto dalle sirene. Le stesse sirene che ci accompagnarono per tutta la giornata.
Non vidi mio padre per almeno altre trentasei ore, mentre portavano autobotti in stazione una dopo l’altra.

Acqua per lavare la polvere, i mattoni, il legno, il vetro, il sangue.

Non ricordo neanche se tornai a casa, quella notte: i miei erano impegnati, perche` c’era da fare, tanto da fare.

Sono passati ventisette anni, e ancora me lo ricordo.
Sono passati ventisette anni, e ancora non sappiamo chi e` stato.

http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Bologna

Un sabato mattina come tanti

Stamattina a letto alle 2. (maledetto il lancio dell’iPhone).
Sveglia a colpi di martello pneumatico, sega circolare, e forse anche cariche di tritolo. Alle 7:40.
Mi trascino fuori dal letto dopo i primi 10 minuti di concerto.
Calzoncini, maglietta, occhiali da sole, esco ed apro gli scuri della cucina.

Ore 10:52.
Realizzo che non mi sono mai tolto gli occhiali da sole.
(e che senza, peraltro, il monitor e` di una brillantezza accecante).

Buongiorno anche a voi.
(ho fame)

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