Quando si dice insistenza

Stasera quando ho aperto il client di posta e mi sono trovato tanti messaggi. Niente di strano fino qui, a parte una

Subject: URGENT REPLY ?
From: cox momba

che gentilmente mi stava offrendo USD6.23M,SIX MILLION,TWO HUNDRED AND THIRTY THOUSAND UNITED STATES DOLLARS.

Anzi, una e` riduttivo. Erano, ehm… 2569.
Aveva paura che non le avrei cestinate tutte nello stesso modo? Accidenti, se uno mi manda una mail 2500 volte, la cestino anche se non e` spam! :)

*UPDATE* la cosa sta continuando. Giusto per la cronaca, il sender reale e`

sliu@sdm117.mail.sc5.yahoo.com

e la cosa alla fine si risolve facilmente con una riga negli header_checks di postfix, spiegandogli che non gradisco ricevere mail da questa entita`…

/^From: cox momba / REJECT send your shit somewhere else

E’ ufficiale

evidentemente sono entrato in PMS. Questa, non questa.
Mi sento insoddisfatto, piango per il matrimonio tra due persone a cui voglio molto bene, mangio cioccolata, ho un desiderio compulsivo di acquisto. Si`, potrei giustificarlo semplicemente con la solitudine, ma farebbe meno ridere.
Per desiderio compulsivo di acquisto non intendo le cose che fanno normalmente le ragazze quando sono in PMS, che escono e fanno shopping — riuscendo comunque a sputtanare considerevoli quantita` di denaro nell’unita` di tempo, data una zona con negozi sufficientemente fighetti. Essere geek dona un significato estremamente oneroso alla voglia di comprare e come saggiamente riassunto da un mio amico, “non compro niente che abbia meno di sei lucine” e` il mio motto.
Questo si traduce nel desiderare oggetti che costano una barca di soldi, giustificando con inoppugnabili motivazioni tecniche la spesa maggiore nella disgraziata eventualita` di due alternative. Totem del momento, ovviamente, il PowerBook G4 12″ — ma con 1Gb di ram e almeno 80Gb di disco. Oggettiva utilita` dell’oggetto nella situazione: 10%. Feticismo nell’acquisto, esplorazione, possesso dell’oggetto: 90%.

Ho persino meditato di cambiare la macchina, che nella vita reale ha il solo ed unico scopo di trasportarmi ancora vivo tra due punti nello spazio: realizzare questo mi ha rivelato la portata del disturbo che mi affligge.
E questa sono convinto che l’abbiano stampata pensando a me.

Se solo avessi sottomano la materia prima, mi farei una vita.

Hackish OsX – e due

Come si capisce dai commenti al post precedente, c’e` molta attenzione in effetti al “fenomeno Mac Os X”. Oltre alla dinamica alla quale sto assistendo personalmente, quella in cui gli hacker “are making the switch“, c’e` anche quella degli utenti piu` o meno storici che meditano di passare ad altro (anche Windows), per quanto i motivi che porta per fare eventualmente il cambio mi paiono abbastanza ridicoli (e leggendo un commento non mi sento solo):

  • non gli piace Safari. Per “noi del mondo linux”, quando un browser non ti piace semplicemente ne scegli un altro: ce ne sono milioni, da lynx (ok, ora divento serio) a Firefox, Opera, etc e non credo questo sia mai stato un motivo valido per cambiare l’intero sistema operativo. Persino un utente Windows se odiasse Internet Explorer potrebbe passare istantaneamente ad almeno tre altri browser senza cambiare OS.
  • The laptop is too slow. I bought it in early 2003 and it’s wearing out and I want something twice as fast and Apple doesn’t have it. Questo e` un argomento che sono disposto a considerare. Io non ho idea di cosa stia utilizzando ora, ma il portatile piu` potente prodotto da Apple e` un PowerBook con un G4 a 1.5GHz, che immagino possa non bastare a tutti. In ogni caso sono in arrivo, e non e` un segreto, i laptop con il G5 — ed anch’io sto aspettando che escano solo per veder scendere ulteriormente i prezzi dei *Book G4. In generale, dalla mia esperienza un paio d’anni e` il tempo di vita medio di un laptop, prima che un utente medio/avanzato senta il desiderio di sostituirlo con qualcosa di piu` potente o con specifiche migliori (piu` leggero, piu` potente, piu` durata della batteria, USB2 vs. USB1, …)
  • The screen isn’t that great.Eh. Posto che sia vero, questa non e` una cosa che si scopre: quando uno compra il portatile e` una cosa che sa. Il ThinkPad che ho ora ha un certo tipo di schermo, che mi piaccia o no l’ho scoperto quando l’ho preso.
  • I work for Sun, I’d like to run our software. Altro argomento sensato. Se ha cambiato idea, e vuole un laptop con Solaris (che dal suo punto di vista potrebbe aver senso) non capisco perche` debba dare la colpa del suo desiderio al sistema operativo che sta facendo girare adesso. Mi spiego meglio: se faccio girare A e questo mi fa schifo, allora posso desiderare di passare a B e lamentarmi di A. Ma se io sto facendo girare A, e voglio passare a B per altri motivi, non capisco come possa essere di A la colpa.

Nel post poi Tim Bray si lamenta della poca apertura di Apple, e di come conservi gelosamente alcuni segreti (“the cult for hermetic secrecy”). Mi permetto rispettosamente di far notare come prima della rivoluzione open1 in Sun, che ha portato ad opensolaris.org, anche Sun e` stata spesso e volentieri promotrice (Java anyone?) o vittima di cause anche piuttosto ampie e costose per questioni di proprieta` intellettuale.

1 Peraltro, l’openness di Sun e` comunque legata alla specifica licenza che hanno scelto per il loro codice, la CCDL, e l’unica cosa che abbiamo visto dal lancio del sito e` il sorgente della DTrace.

Hackish OsX

Pare che non me ne sia accorto solamente io. Buona parte degli hacker che conosco, lentamente hanno deciso che la migliore piattaforma desktop sia un Mac. Non tanto per l’hardware Mac in se, quanto per Os X. Come ha efficacemente riassunto uno di loro, “e’ uno unix che va da subito, con tutta la roba che mi serve. E se ho voglia di giocare, posso tirare fuori gcc”.
Ha gcc, ma ha anche NFS, monta share SMB, e ha quasi tutti gli applicativi che chi arriva dal mondo unix generico o linux e’ ormai abituato ad utilizzare: mplayer, gimp, skype per nominarne alcuni. In piu’ c’e’ MS Office per chi non ne puo’ fare a meno.

Pare che questo fenomeno non sia limitato agli ambienti che conosco. Sia Graham che Tim O’Reilly sembra vivano delle esperienze analoghe.

Coincidenza curiosa, anche questo post viene scritto sulla tastiera di un Mac acquisito proprio oggi ed ancora in fase di test (per ora promettente).
La 10.4, di prossima uscita, dovrebbe incorporare anche un tool per desktop search, che ho scoperto da non molto su piattaforma Windows (Copernic Desktop) e di cui mi privo malvolentieri.

Che sia l’inizio di un rinascimento diverso dal movimento dell’OpenSource?

Lentamente muore

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterĂ 
al raggiungimento
di una
splendida felicita’.

Pablo Neruda
*CORREZIONE* La poesia viene riportata spesso come opera di Neruda. In realta` mi e` stato fatto notare (grazie) che e` frutto della penna di Martha Medeiros (come anche spiegato qui, o da Repubblica, ed anche qui). Ahi ahi, l’ignoranza. :-|

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