Il pirata del Pentagono (i conti non tornano)

Repubblica ha un trafiletto sull’arresto e succesiva estradizione negli Stati Uniti di Gary McKinnon, 37 anni, accusato di essersi introdotto illegalmente in 53 macchine della Nasa e delle forze armate americane.
In caso di giudizio colpevole, lo aspettano fino a 70 anni di carcere e una multa fino a 1.4 milioni di Euro.

Tra le cose di cui questa persona e` accusata, c’e` quella di avere cancellato oltre 1300 account, file critici per il funzionamento dei sistemi, ed essersi copiato file di password [per elaborarli con calma offline, ne deduco].
Ai piu` smaliziati di voi apparira` immediatamente chiaro che questo tipo di comportamento non si addice molto ad un esperto: e` piu` un comportamento da giovani vandali, quindicenni inesperti che da un trentasettenne in grado di scorazzare per piu` di un anno su 92 reti della NASA, il Pentagono, ed altre 12 installazioni militari. Una volta arrivati all’interno di queste macchine, un esperto avrebbe fatto del suo meglio per rimanerci il piu` a lungo possibile, e fare cose che inevitabilmente portano a venire scoperti puo` essere catalogato solo sotto la categoria “estrema stupidita`”.
Una cosa simile era gia` successa prima del ’98 in modi molto piu` pericolosi, a mio parere (“the information it has hacked into will allow the group “to pass undetected” through the US space agency’s systems, e sono arrivati fino al DISM — che viene definito un “key system” per il sistema GPS).
Il signor McKinnon era stato individuato nel 2002 e definito “an incredibly sophisticated cyber criminal. Se cosi` fosse, mi sconvolge la poverta` tecnica delle azioni di cui viene accusato.
Conto che non torna numero 1.

Gli Stati Uniti sostengono di aver subito danni per 800k Euro, ed anche questo e` un punto interessante. Come sostiene l’ottimo Alec Muffett sul suo blog, ci sono diverse considerazioni da fare in merito a come vengono calcolati i danni. Come si calcola il costo di un’intrusione? Puo` essere grande o piccolo quanto si vuole:

  • si vuole calcolare lo stipendio degli amministratori di sistema coinvolti nel riparare i danni?
  • il costo mentre si aspetta che vengano restorati i backup?
  • il costo dei consulenti?
  • il costo del disservizio, mentre si fanno indagini sulla rete per capire fino a dove e` arrivato e cosa ha fatto?

Il solo costo del restore potrebbe oscillare moltissimo: in un caso potreste avere tutti i nastri necessari on-site (disponibilita` immediata); nell’altro potreste avere la necessita` di andare a recuperare il materiale nel caveau di una banca a 500km per disaster recovery. Tutto quello che implica l’incidenza di scelte logistiche oscilla in base a quali di queste scelte sono state fatte.
In tutto questo, l’US Army sostiene di aver subito danni per 4000 Euro. I restanti 796000 sono a carico di NASA?
Conto che non torna numero 2.

A meno che la leva economica non sia piu` forte di quella militare ed il modo piu` sicuro e veloce di ottenere un’estradizione dall’Inghilterra…
Cosa puo` aver fatto davvero il signor McKinnon, e perche` gli Stati Uniti lo vogliono?

Author: zen

Geek of all trades, having fun with *NIX, the Internet and computer security since 1995.

6 thoughts on “Il pirata del Pentagono (i conti non tornano)”

  1. secondo me gli USA lo vogliono per poterlo utilizzare..
    cos’ha scoperto o violato kissà..ma di certo nn quello ke si afferma, è impossibile per vari motivi tra cui il più ovvio è ke nn è un vandalo e nn uno scemo!
    se davvero avesse fatto tutto ciò di cui è accusato (nel modo in cui è accusato) ormai sarebbe negli USA a godersi la panoramica di un cielo dietro le sbarre oppure..
    naaaaaa
    lo vogliono per poterlo utilizzare a loro scopi..oppure semplicemente attirarci l’attenzione per coprire un altro problema.
    la cosa non sarebbe divenuta così pubblica cmq..
    io ho solo 14 anni e il mio parere è banale…
    ma se davvero è successo quel ke dicono GARY MCKINNON è un genio..
    poi cos’ha fatto o non è un mistero, k speriamo verrà a galla.

  2. é tutta 1 puttanata colossale uno di sto calibro nn si fa sgamare cosi facilmente secondo me ha trovato qualcosa di scottante ma molto piu scottante degli ufo suppongo qualche arma data la belligeranza degli usa e gli usa lo vogliono per sfruttarlo e tenergli la bocca cucita

  3. Personalmente condivido il tuo intervento, ho delle domande che mi portano ha concludere, che conosce qualcosa che spinge agl’Inglesi di non espatriarlo (perché finche lo tengono loro sono in trattativa)(trattativa di cosa? Per quale ‘merce’?).
    Nella nostra era di tecnologia, gli smanettatori brillanti sono ricercatissimi; sia per penetrare archivi militari, e scoperte di progetti ‘secret military’. Che per testare sistemi di difesa software.
    Perciò la domanda é: la merce ‘prezziosa’ e Lui, ho quello che conosce?

  4. Imparate a scrivere in italiano, baggiani!

    L’ortografia non è un’opinione!

    E smettetela di scrivere come in un SMS!!!

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