La bella, il geek e la banalita`

Leggo per caso il post di Daniele Medri che parla della trasmissione che Mediaset ha messo in onda l’altra sera, e successivamente quello in cui si stupisce che parlarne abbia alzato in misura cosi` rilevante le hit sul suo blog. Daniele dice che un’idea del motivo per cui un post cosi` gli ha aumentato il traffico ce l’ha, e che “doveva verificare un paio di cose“.

Breve flashback: “La Pupa e il Secchione” si tratta dell’ennesimo programma mutuato “all’italiana” da un format americano. Mentre ero negli USA ne avevo visto dei pezzetti e con un sentimento misto tra il timore e la curiosita` mi chiedevo se Aran Endemol lo avrebbe portato in Italia, e quanto l’avrebbe snaturato cosi` facendo.
Mi chiedevo quanto e non se, perche` e` piuttosto evidente che un programma ideato e realizzato per il mercato (e pubblico, protagonisti, ambientazioni) degli Stati Uniti non puo` avere la stessa efficacia se viene proposto immutato in Italia.

L’altra sera quindi mi sono guardato tutta la prima puntata proprio per la curiosita`, ed al di la` di quelle che sono le mie impressioni personali, mi pare che i/le protagonisti/e (purtroppo?) siano stati scelti ottimamente per il nostro paese: le ragazze sono tutte mediamente carine e all’apparenza estremamente ignoranti, i ragazzi tutti mediamente “normali/bruttini” e colti al punto giusto. Agli estremi, ovviamente.

Con questo assortimento, il pubblico sara` equamente distribuito (semplificando molto):

  • donna colta: “non sono bella come loro, ma almeno sono in grado di riconoscere Dante e di dire due parole su Garibaldi
  • donna carina e poco colta: “ah, allora ci sono molte altre ragazze come me, non sono cosi` male, ad alcune domande io avrei saputo rispondere
  • uomo colto e poco attraente: “ah, ci sono altri come me, non sono cosi` male! E poi sull’elastico sarei andato.
  • uomo attraente e poco colto: “ah, che domande difficili, guarda quanti sfigati e quanta gnocca!

Nel complesso quindi, una trasmissione che fara` sentire migliori quelli che la guarderanno, che secondo me e` garanzia di successo.

Per rispondere alla domanda non posta di Daniele quindi, direi che per scalare le classifiche dei blog in Italia basta parlare di un evento mediatico palesemente estremizzato che ha lo scopo di divertire suscitando sorpresa, disappunto ed incredulita` — ed in questo modo sollecitando i commenti di tutti quelli che non si sono identificati totalmente nei protagonisti, ovvero secondo mie stime speranzose ed assolutamente non supportate da nulla, l’ 85 per cento dell’Italia tra i 20 ed i 30 anni.

Personalmente ho trovato i ragazzi piuttosto simpatici e dotati di una forte autoironia, per quanto un po’ (forzatamente?) impacciati. Le ragazze sono per la maggior parte dei fumetti, e continuo a pensare che siano state “invitate” ad esibire (oppure ad accentuare) il vuoto pneumatico che ho osservato l’altra sera per amplificare un poco i miglioramenti che dovremo vedere nelle prossime puntate.
La sicurezza in se stessi e la cultura non si sviluppano in cinque settimane, ci vogliono anni.

Trovo che presenza della Panicucci e di Papi a condurre sia raccapricciante, ma sono professionisti. Certo, se il rappresentante maschile di uno show che include dei “secchioni” riuscisse a coniugare correttamente i verbi e ad esprimersi in un italiano corretto (nonostante la carenza di vocabolario) sarei piu` contento, ma pazienza: questa e` l’Italia, e la tv che [non] ci meritiamo.

Author: zen

Geek of all trades, having fun with *NIX, the Internet and computer security since 1995.

6 thoughts on “La bella, il geek e la banalita`”

  1. Ciao Guido,
    sono onorato che tu mi abbia citato e ti posso dire che la tua analisi coincide con quanto appreso dal mio esperimento. Non c’è stato però solo “la pupa e il secchione” ma anche l’evento Natascha Kampusch che mi vedeva (fino all’ultimo controllo) al secondo posto delle classifiche di Google. Essere al primo o secondo posto di questo motore di ricerca cambia la vita nei termini di hit.

  2. Ciao Daniele,
    non ci sono dubbi che il rating su di un motore con la quota di mercato che ha Google sia un evento di grande rilievo, per quanto a me “cambi la vita” solo in termini di carico sul webserver :)
    Dunque, non lasciarci sulle spine, e raccontaci la tua “mezza idea”!
    L’evento della Kampusch non so quanto sia stato riportato in Italia, ma immagino che nonostante la delicatezza dei temi in gioco sara` presto protagonista di speciali, servizi ed analisi anche in televisione qui da noi — e temo con toni molto diversi da quelli con cui ne hai parlato tu. (non che nel resto d’Europa la cosa stia andando molto diversamente, temo…)

    PS: lasciandoti un trackback immaginavo che un estratto del post sarebbe apparso tra i commenti del tuo post relativo, come hai scoperto che ti avevo citato?

  3. Ciao Guido,

    la “mezza idea” richiede altre due fasi di test che farò prossimamente.

    Oltre alle giustissime considerazioni che hai fatto sui contenuti, lo sguardo si porta sulla scelta dei tempi: tempi di pubblicazione, di indicizzazione dei motori di ricerca, di percezione e risposta da parte dei lettori (via Web o tramite feed). In pratica temi in parte già noti a chi si occupa di pubblicità e media planning.

  4. Ciao Guido,

    Commento qui, per ottenere i classici due piccioni con una fava: rispondere ad una riflessione (con una mia), e approfittare per salutare il caro Daniele che non sento da tanto, ma a cui auguro tutta la fortuna che merita.

    Andando a bomba: Guido suggerisce l’annosa questione del “se ci fanno o se ci sono”. A questa riflessione, ho da fare un controragionamento. Il problema non è se “ci fanno” o se “ci sono”. Esiste la ragionevole possibilità che un pò ci fanno, e un pò ci sono. Ma il punto è un’altro. Il punto è quello che descrive.

    Il “problema”, se di problema vogliamo parlare, è che, a me, un mondo così, fa una tristezza bestiale. Il punto è che (ci) vengono spacciati per veri, e ci viene spacciato per vero un mondo che mi fa venire i brividi. Un mondo dove uno possa anche solo trovare furbo, interessante, e addirittura intelligente, nell’obbiettivo (sacrosanto) di tirar su due soldi o un pò di gnocca, farlo sputtanandosi in diverse guise davanti a diversi milioni di guardoni, è la cosa più imbarazzante che questi show fanno.

    Non è noblesse obblige: è che è proprio imbarazzante. Per capirici meglio. Non arrivo in tempo al pormi il problema del “bello o brutto”, o del “finzione o realtà”. La mestizia sale suprema e mi fa ricordare che in un mondo così, non ci vorrei vivere mai.

    Per quanto riguarda l’esperimento di Daniele: penso di aver capito, per sommi capi, il tipo di verifiche che sta facendo, sebbene me ne sfuggano i dettagli, per diversi motivi, non ultimo ovviamente il fatto che lui è senz’altro più competente di me sulla materia.

    Di nuovo in bocca al lupo a Daniele, e un salutone al mio capellone (così) preferito. ;)

    Ps: no, stasera non ci sono. ;)

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